Qualche anno fa sono stata a New York per un breve viaggio, tra le tante cose sono stata al palazzo delle Nazioni Unite per sbrigare una faccenda e ricordo che una cosa mi aveva colpito: le uniformi di quelli che entravano uscivano.
Senza entrare in dibattiti sul ruolo della Nazioni Unite al giorno d’oggi credo sia innegabile che quel palazzo vede una grande concentrazione di uomini e donne di potere, io non frequentavo certo ambienti di questo tipo per cui non ero in grado di riconoscere le persone che ho casualmente incontrato, però ho notato che si poteva capire qualcosa del loro ruolo dalle uniformi che indossavano e non mi sto riferendo ai galloni dei militari, gli uomini avevano tutti completo e cravatta, le donne camminavano spedite e sicure di sè con tailleur e serissime gonne al ginocchio, spesso di seta, ma erano sempre su tacchi alti se non altissimi.
Ci ho messo un po’ a mettere a fuoco questo concetto e mi sono posta una domanda: i tacchi sono l’equivalente femminile della cravatta?
Col tempo ho provato a vedere se questa idea aveva senso e ho provato a vedere cosa succede in banca, anche lì ho notato che negli uffici dei piani superiori i tacchi alti dominano, agli sportelli invece sono più diffuse scarpe comode, basse.
Stessa cosa succede spesso nei tribunali: gli avvocati si distinguono facilmente anche quando non indossano la toga, se sono donne basta guardare i loro piedi per capire.
C’è stato un periodo – non molto lungo in verità – in cui ho lavorato per una società di consulenza, lì vigeva un dress code non particolarmente rigido ma anche in quella società le donne in posizione di potere indossavano spessissimo scarpe alte. Non so se è una coincidenza ma in quel periodo anche a me le scarpe alte piacevano molto, non avevo una posizione di livello alto, neppure medio per dirla tutta, però in quel periodo le scarpe alte mi facevano sentire sexy, non mi servivano per conquistare uomini ma piacevano a me, mi davano sicurezza.
Provate a pensare a un paio di scarpe da donna, qual è la prima immagine che vi viene in mente? Non sono forse un paio di décolleté a tacco alto? E’ una coincidenza che queste siano le scarpe preferite dai feticisti? E in tutto questo cosa c’entrano le femministe?
Per risalire alle origini dei tacchi alti – almeno in senso moderno – bisogna tornare indietro nel tempo e fare un viaggio nella Francia di Luigi XIV. E’ alla corte di Re Sole che fecero la comparsa i primi tacchi alti e qual era il loro scopo? Prima di tutto dimostrare lo status di chi li portava, aumentandone l’altezza, in secondo luogo per mettere in mostra i muscoli del polpaccio, velati da calze di seta.
Come si vede dal 17° al 21° secolo il passo è brevissimo…
I tacchi alti hanno anche un’altra caratteristica di cui non tutti si rendono conto, molto meno ovvia delle due che ho già menzionato. Sui tacchi bisogna andare piano, è praticamente impossibile correre, inoltre l’andatura stessa oltre ad essere rallentata è diversa, un po’ più ondulante, un po’ più sexy.
Detto tutto questo ci tengo a sottolineare che io sono per la libertà, non mi piacciono i dress code e più in generale non mi piacciono gli obblighi e le costrizioni. Entro certi limiti uomini e donne dovrebbero essere liberi di vestirsi come gli pare, scarpe e cravatte comprese, per cui capisco che l’obbligo di indossare i tacchi sia insopportabile ma arrivare a vietare alle donne di indossare scarpe coi tacchi alti, come è successo un paio di anni fa nella provincia della British Columbia, mi pare una fesseria.