Come tutti i lettori di questo sito sanno i collant sono stati inventati nel 1953, questa foto di Julie Newmar è stata scattata esattamente quell’anno: indossa un prototipo oppure è una prova dell’esistenza della macchina del tempo? Come si spiegano tutte le foto di collant antecedenti al 1953? C’è un complotto?
Questa foto è stata scattata nel 1953, se non vi fidate della didascalia fidatevi della mia parola: è del 1953, anno dell’invenzione dei collant come ben sanno tutti coloro che conoscono la storia delle calze.
Come si spiega questa foto? Julie Newmar, che all’epoca aveva vent’anni, sta indossando un prototipo oppure è tornata indietro nel tempo, magari dagli anni ’60?
Se fate mente locale questa non è l’unica foto che sembra contraddire una delle poche certezze che abbiamo, basta pensare alle ballerine del Moulin Rouge in alcune foto degli anni trenta per farsi venire il dubbio: siamo proprio sicuri che i collant siano stati inventati nel 1953? Esistono le macchine del tempo? Oppure i collant esistevano anche prima e Allen Grant è un millantatore e ha “inventato” qualcosa che già esisteva?
Per svelare il mistero questo di questo apparente anacronismo bisogna fare un veloce ripasso della storia delle calze e sfatare un mito: le ballerine del Moulin Rouge non sono affatto stupide!!
E’ qui che entrano in gioco le opera stockings: queste erano calze lunghe fino alla coscia e venivano usate soprattutto dalle ballerine e dalle cantanti d’opera (appunto) nel corso delle loro performance teatrali.
Queste calze erano fatte di tessuti leggeri e morbidi come la seta o il nylon e potevano anche avere un design molto elaborato. Molte opera stockings erano arricchite da dettagli come ricami, pizzi e motivi floreali, che le rendevano eleganti e sofisticate. Solitamente, la parte superiore delle calze è dotata di un’elastico che si aderisce saldamente alla coscia e le tiene in posizione durante l’uso.
L’origine delle opera stockings risale al XVIII secolo, quando le donne cominciarono a indossare calze da ballo lunghe fino alla coscia per coprire le gambe durante le esibizioni. Nel corso del tempo, queste calze sono diventate un simbolo di eleganza e raffinatezza, particolarmente apprezzato dalle donne di classe sociale elevata.
Negli anni quaranta non esistevano i collant ma alcune donne avevano la necessità di mostrare le gambe, erano donne belle e intelligenti e sapevano che le gambe con le calze sono più belle. Già perchè anche se i collant non erano ancora stati inventi le calze c’erano già, erano fatte di seta o di nylon, venivano fatte a partire da un tessuto piatto e cucite sulla parte posteriore. Siccome non avevano elasticità, pur aderendo molto bene alle gambe, era necessario usare il reggicalze o altri stratagemmi per non farle cadere.
Le ballerine risolvevano il problema con una soluzione ingegnosa, anche se un po’ costosa. Si facevano fare le calze su misura, per aderire perfettamente alla forma delle loro gambe. In questo modo anche senza avere tessuto elastico l’aderenza era perfetta.
Erano calze molto lunghe, più lunghe di quelle tradizionali e se le facevano cucire direttamente alle mutande, in questo modo potevano fare a meno di reggicalze, giarrettiere, giarrettelle e altri orpelli che sarebbero stati scomodi oltre che anti-estetici con la loro professione!
E voilà, ecco spiegato il trucco: i collant ancora non esistevano ma le ballerine usavano queste calze, una soluzione semi-artigianale e proprio in virtù del fatto che venivano usate solo da donne appartenenti al mondo dello spettacolo (ripeto, soprattutto ballerine) venivano chiamate Opera stockings.