Oh, amiche e amici di avventure tessili, chi di noi non ha mai avuto qualche “incidente” con il suo fidato paio di collant? Non parlo dei soliti buchi o delle fastidiose smagliature, ma di quelle situazioni in cui i collant decidono di metterci alla prova, come se non bastasse la sfida quotidiana di indossarli senza farli strappare!
La scalata al Monte Everest
Chi non ha mai vissuto quel momento in cui, in pieno inverno, indossare un paio di collant sembra una scalata al monte più alto del mondo? Tra strati e stratificazioni, alla fine ti ritrovi a combattere con l’ultimo centimetro di tessuto che si rifiuta di salire. E quando finalmente ce l’hai fatta, ti accorgi di averli messi al contrario. Brava, ora inizia di nuovo!
L’illusione ottica
Hai comprato quel paio di collant super trasparenti, così sottili da sembrare quasi invisibili. Gran scelta, finché non ti accorgi che il tuo gatto ha deciso di fare un piccolo “intervento artistico” sulla tua gamba. Risultato? Tutti penseranno che tu abbia un tatuaggio astratto!
La sindrome del collant elastico
Ti svegli al mattino, prendi quel paio di collant dal cassetto e… sorpresa! Si sono ristretti! Oppure ti sei allargata tu? E inizi quella lotta impari con il tessuto, cercando di farli entrare a tutti i costi. Alla fine, dopo mille contorsioni, ci riesci. Ma (soprattutto se sono a rete) il rischio “effetto cotechino” è dietro l’angolo.
L’effetto sauna
L’estate italiana può essere un incubo per chi indossa i collant. Ti prepari, ti vesti con cura, e appena metti piede fuori dalla porta ti accorgi di avere le gambe avvolte in un bagno turco. Sudore e collant non sono proprio i migliori amici.
Il mistero della gamba scomparsa
Hai appena comprato un paio di autoreggenti bellissimi con un design particolare sulle gambe. Ma, oh no! Dopo il primo lavaggio, una delle calze è scomparsa e non c’è verso di vederla riapparire. Ora hai due opzioni: giocare la carta dell’originalità o ritirarti nell’ombra.