Care lettrici (e cari lettori, so che ci siete e vi apprezzo!), oggi voglio affrontare un tema che fa parte del nostro quotidiano femminile e che, ammettiamolo, può creare qualche grattacapo: il mondo delle calze. Un universo vasto e variegato che spazia dall’autoreggente più sexy e provocante al gambaletto più pratico e quotidiano. Un viaggio attraverso denari, colori, fantasie e occasioni d’uso per non farsi mai trovare impreparate! E’ un po’ che non scrivo sul sito quindi perdonerete un post che sembra un recappone: devi ritrovare la concentrazione.
Partiamo dall’alto: le autoreggenti
Le autoreggenti (o stay-up per chi ama l’inglese) sono il sogno proibito di ogni uomo e la salvezza di ogni donna che non sopporta l’oppressione del collant. Si fermano a metà coscia grazie a una fascia in silicone che, quando funziona bene, è una benedizione, quando tradisce è un incubo.
Esempio pratico: aperitivo aziendale con cliente importante, tubino nero, autoreggenti di buona marca (non faccio nomi ma inizia con “G” e finisce con “atta”) e, nel bel mezzo di un discorso, sento quella sensazione inconfondibile di qualcosa che scivola lungo la coscia. Panico! Ho dovuto inventarmi un improvviso attacco di colite per correre in bagno. Da allora porto sempre un paio di emergenza in borsa in queste occasioni.
Le autoreggenti sono ideali per:
- Serate romantiche (non serve dire perché…)
- Outfit eleganti dove non volete la costrizione del collant
- Quando fa troppo caldo per un collant intero ma volete comunque le gambe coperte
Consiglio di marchio: le Oroblu italiane hanno un silicone che regge quasi quanto un matrimonio felice.
Le calze con reggicalze: un classico intramontabile
Ora, signori miei, passiamo a un capitolo che richiede un minimo di dedizione e passione: le calze con reggicalze. Non sono per le pigre, ammettiamolo. Richiedono tempo, attenzione e la voglia di affrontare quella strana ginnastica mattutina fatta di contorsioni per agganciare tutto al posto giusto. Siamo nel campo di Eleanor.
Ma, santo cielo, ne vale la pena! Niente batte l’eleganza di un buon paio di calze con la cucitura dietro sorrette da un bel reggicalze. È un classico che non passerà mai di moda, come il tubino nero o la borsa Chanel (che però costa molto meno, la mia carta di credito che ringrazia).
Le calze con reggicalze sono perfette per:
- Occasioni speciali
- Far perdere la testa al partner
- Sentirsi tremendamente femminili e vintage
Un consiglio: se non siete pratiche, iniziate indossandole a casa per qualche ora prima di avventurarvi nel mondo esterno. Non c’è nulla di peggio che dover sistemare un gancetto in mezzo alla strada o, peggio ancora, in un ristorante affollato.
I collant: il jolly del guardaroba
Arriviamo alla categoria più popolosa del mio cassetto della biancheria: i collant. Pratici, versatili, democratici. Esistono in così tante varianti che potrei scrivere un’enciclopedia, ma mi limiterò ai fondamentali.
Prima di tutto, i denari: quella misteriosa unità di misura che indica la trasparenza. Per chi ancora non lo sapesse:
- 8-15 denari: trasparentissimi, quasi invisibili (e fragili come le mie buone intenzioni a dieta)
- 20-40 denari: il giusto compromesso per tutti i giorni
- 50-80 denari: semi-coprenti
- 100+ denari: coprenti, perfetti per l’inverno e se non avete fatto la ceretta
E poi ci sono le fantasie: a rete, a pois, con ricami, con strass, con disegni geometrici… ho visto collant che sembravano opere d’arte e altri che sembravano incidenti di percorso della moda.
I collant sono i veri tuttofare:
- Per l’ufficio (soprattutto quelli da 20-40 denari in color nude o nero)
- Per le serate casual (magari quelli colorati o con pattern)
- Per l’inverno (quelli coprenti o termici quando il termometro decide di scendere sotto zero)
Marchi che adoro: per il rapporto qualità/prezzo, Golden Lady e Calzedonia non mi hanno mai delusa. Per un tocco di lusso accessibile, Philippe Matignon merita ogni centesimo.
I collant modellanti: quando serve un aiutino
Confessione: dopo i 40 anni (ok, anche qualche anno prima), ho iniziato a guardare con interesse crescente ai collant modellanti. Sono quei meravigliosi prodotti dell’ingegneria tessile moderna che promettono di trasformare la tua pancia in una tavola da surf e le tue cosce in quelle di una ventenne.
La realtà? Fanno un buon lavoro di contenimento, ma aspettarsi miracoli è come credere che un giorno la pasta non faccia ingrassare. Funzionano, ma entro certi limiti.
Un consiglio: occhio alla taglia! Se prendete una misura in meno pensando “così contiene di più”, vi ritroverete con il respiro corto e una linea all’altezza della vita che sembrerà un salvagente. Non ne vale la pena.
I marchi che secondo me fanno la differenza sono Spanx (un po’ costoso ma efficace) e Filodoro con la linea modellante.
I leggings: calze o pantaloni?
Eterno dibattito: i leggings sono calze o sono pantaloni? La mia risposta è: dipende dallo spessore e da come li abbinate!
Quelli sottili, diciamocelo, sono collant senza piede. E come tali andrebbero trattati: coperti almeno fino a metà coscia con maglie lunghe, tuniche o mini abiti.
Quelli più spessi, magari in similpelle o tessuti strutturati, possono osare di più e sostituire un pantalone (ma sempre con cautela, mi raccomando).
I leggings sono perfetti per:
- Look casual
- Comfort assoluto
- Quando volete sentirvi a vostro agio ma non in pigiama
I gambaletti: la salvezza estiva
E arriviamo alla Cenerentola delle calze, quell’articolo che molti uomini considerano l’antitesi della sensualità ma che, nella vita pratica di noi donne, è un salvavita: il gambaletto. La gioia di admin.
Sì, lo so, non fa gridare di eccitazione nessuno (a meno che non abbiate feticismi particolari), ma provate voi a passare 8 ore in ufficio d’estate con le scarpe chiuse e senza gambaletti! Il sudore, il cattivo odore, le scarpe che si rovinano… no grazie!
I gambaletti sono essenziali per:
- L’ufficio estivo
- Le scarpe chiuse quando fa caldo
- Quando volete un minimo di protezione senza morire di caldo
Consiglio personale: quelli in cotone con punta e tallone rinforzati della Filodoro sono una manna dal cielo nei mesi estivi.
Per le sportive: calze a compressione graduale
Un capitolo a parte meritano le calze a compressione graduale, quelle che fino a qualche anno fa pensavo fossero solo per le nonne con problemi di circolazione e che ora, da sportiva tardiva quale sono diventata, apprezzo enormemente.
Migliorano la circolazione, riducono l’affaticamento muscolare e aiutano a prevenire i crampi. Sono l’accessorio segreto di molte maratonete e, nel mio caso, mi aiutano a sopravvivere ai miei modesti 5 km di corsa senza sentire le gambe come due tronchi di sequoia.
Le migliori che ho provato sono quelle di marchi sportivi specifici come Skins o Oroblu Sport.
I calzini: l’eccezione alla regola
Concludo con un’eccezione: i calzini. Non sono propriamente calze nel senso tradizionale, ma meritano una menzione per quelle giornate in cui l’unica cosa che volete sono comfort e praticità.
I fantasmini per le sneakers, i calzini glitter per dare un tocco di brio anche al look più casual, quelli termici per l’inverno… insomma, non sono sexy ma sono utili. E a volte, care mie, l’utilità batte la sensualità 10 a 0.
Consigli finali per la conservazione
Qualunque tipo di calza scegliate, ricordate alcuni consigli per farle durare più a lungo:
- Lavatele a mano (lo so, chi ha tempo? Ma almeno provateci per quelle più costose)
- Se usate la lavatrice, sacchetto di protezione e programma delicati
- Mai nell’asciugatrice (a meno che non vogliate trasformarle in accessori per Barbie)
- Attenzione alle unghie quando le indossate
- Un trucco del web: mettete le calze nuove in freezer per 24 ore prima di indossarle la prima volta. Rafforzano le fibre! (o almeno così dice la rete)
E voi, quale tipo di calze preferite? Avete marchi da consigliare o disavventure da raccontare? Fatecelo sapere nei commenti! A noi piace scrivere ma a volte va giù il morale vedendo che non ci… considerate 🙁
Un caldo (ma non troppo, che siamo in tema calze) abbraccio, amemi