Da dove vengono le calze che indossano le nostre donne? Dove vanno le calze e i collant che sono prodotti in Italia? Cosa possiamo aspettarci per quest’anno e per tutti quelli a venire? Quando il mercato delle calze va bene è un ottimo segno!
Quando il mercato delle calze e dei collant va bene le cose vanno bene anche per gli ammiratori delle gambe delle donne. In particolare le calze di fascia alta sono spesso usate come un capo di abbigliamento da esibire e questo è un dato estremamente positivo. Per chi non lo sapesse Castel Goffredo, in provincia di Mantova, è centro del cosiddetto distretto della calze, il posto dove – fino a qualche anno fa – si produceva la gran parte delle calze da donna di tutto il mondo.
E adesso le cose come vanno? Con la globalizzazione anche qui alcune cose sono cambiate, alcune certezze tramontate per sempre e alcuni equilibri scompaginati, però sembra che le cose si stiano assestando e c’è qualche lezione da prendere dai dati che emergono.
A livello mondiale le calze di produzione cinese dominano in modo incontrastato con il 51% delle quote, l’Italia si attesta al secondo posto della classifica delle esportazioni con il 10.2% mentre tutti gli altri paesi produttori con in testa la Turchia seguono a grande distanza. Quello che è interessante notare è che solo nel 2007 la situazione era invertita, L’italia dominava con il 43% e la Cina era attestata a un modesto 15% ma da allora la scalata delle calze e dei collant di produzione cinese sembrava inarrestabile. Invece la crescita cinese sembra proprio essersi fermata, a livello mondiale il mercato potrebbe essersi stabilizzato con le calze di produzione cinesi che dominano la fascia di prezzo basso in particolare negli Stati Uniti e in Giappone.
Le calze italiane sono viste come un prodotto di alta qualità, particolarmente tra le donne più giovani. A livello mondiale le donne sembrano apprezzare soprattutto il design e il confort delle calze Made in Italy, e questo in particolare succede in Gran Bretagna, in Germania e in Francia.
Il fatto che a livello mondiale la produzione di calze e collant risulti comunque in crescita è un buon segno, significa che finalmente le donne stanno riscoprendo la bellezza e il potere delle gambe. L’attenzione alla qualità è un altro segnale positivo, non possiamo che sperare che questa tendenza sia confermata ma sembra chiaro che i tempi in cui le gambe erano trascurate o sottovalutate dalla moda e dalle donne stesse siano ormai definitivamente passati.
Quello che stupisce è che il web sia così indietro e che i produttori spesso non sappiano cogliere l’occasione per promuovere i propri prodotti, cosa di cui noi avremmo un beneficio indiretto. A livello italiano ad esempio l’unica iniziatica di un certo rilievo sembra essere quella legata al progetto italian legwear che però sembra essere stato abbandonato. Il motivo per cui i grandi marchi trascurino la promozione sottovalutando il web o altre forme di comunicazione a volte sfugge…
1 commento
Ci sono calze fantastiche prodotte in Polonia. Hanno nomi italiani, forse per questioni di marketing, nonostante oggi le donne polacche e dell’Europa dell’est indossino le calze più spesso e più volentieri delle donne italiane. Si chiamano Gatta, Fiore, Veneziana. Prodotti di altissima qualità, autoreggenti con balze fa-vo-lo-se (cercate su Google “Fiore Sandrine” o “Gatta Michelle 03”).