Le premesse erano ottime: fin dalla presentazione delle collezioni per l’autunno inverno 2019 – 2020 dei più importanti stilisti si era notato un grande ritorno delle calze e dei collant, vediamo ad esempio Gucci:
Versace:
Saint Laurent:
I più affezionati lettori del sito ricorderanno che non è la prima volta che parliamo di moda e che ci illudiamo con aspettative molto alte per l’inverno, per poi essere delusi. Quest’anno è diverso, questo sarà sicuramente l’anno del ritorno dei collant.
Dopo gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso infatti i collant erano stati considerati “obsoleti”, gli stilisti sembravano prendere che le donne andassero in giro a gambe scoperte anche nei rigidi inverni dell’Europa Settentrionale, del Nord America e persino in Siberia. Follie, ovviamente. Questo ha provocato uno sconsiderato uso dei pantaloni con gravissime conseguenze per tutti quelli che adorano le gambe delle donne.
I collant erano disprezzati, erano considerati poco più che un accessorio fino a quando, quest’anno, qualcosa è cambiato e dobbiamo tutto a Saks Potts, un marchio danese probabilmente non troppo famoso, sono stati loro i primi a invertire questa orribile tendenza e a proporre delle calze da esibire, con il logo del brand stampato sopra.
Questo sembra aver creato un piccolo terremoto: i collant, quindi, non so più un accessorio ma sono una componente essenziale dell’abbigliamento, sono da esibire e quindi bisogna orgogliosamente stamparci sopra il logo, come sulle borse e sulle valige. Molti marchi sembrano seguire questa scia, ecco quindi Gucci:
Wolford:
Fendi:
Calzedonia:
Per definizione un logo deve essere visibile, non deve essere nascosto. Se il logo è sui collant, per la proprietà transitiva, le donne dovranno mettere in mostra le gambe, questo è l’anno dei collant!