Tra le leggende urbane e i falsi miti che circolano per il web ce ne sono alcuni che riguardano calze e collant, ne abbiamo raccolti 11 (+1)
Mito numero 1: i collant sono obsoleti, vecchi e fuori moda. Solo le nonne continuano a indossare le calze
Verità: basta sfogliare una qualunque rivista di moda, gironzolare su qualche sito internet di qualunque paese al mondo per rendersi conto che questo non è più vero. Le calze sono tornate ad essere un accessorio essenziale e fondamentale per qualsiasi donna tenga al proprio aspetto. Questo anche grazie alla straordinaria varietà di motivi e colori attualmente disponibile.
Anche i colori di base (nudo, beige, e tutte le sfumature di nero) stanno vivendo una nuova stagione d’oro. Merito (anche) di alcune donne che vengono considerate icone della moda, come Kate Middleton, Rihanna, Paris Hilton, giusto per fare qualche nome, che indossano quasi sempre le calze e hanno contribuito alla risurrezione di un’industria che sembrava condannata ad un lento e inesorabile declino. Le donne più attente al proprio aspetto non rinunciano più ad avere un look classico, elegante e sofisticato e quindi non escono mai senza calze, sono finiti i tempi in cui si doveva uscire con i sandali, la minigonna e le gambe nude anche nell’inverno newyorkese.
Mito numero 2: i collant sono poco attraenti, poco aggraziati, brutti
Non esiste nessun altro accessorio o capo d’abbigliamento in grado di migliorare l’aspetto delle donne e a contribuire al loro benessere fisico come i collant. I collant possano far guadagnare una taglia contribuendo a nascondere qualche chilo di troppo accumulato sul ventre, nascondono le vene varicose e altre imperfezioni delle gambe. Come abbiamo già detto le calze aggiungono una componente di eleganza, classe e stile a qualsiasi look. Sappiamo che, fortunatamente, ci sono donne che si sentono più sexy quando indossano le calze e da parte nostra non possiamo che confermare questa sensazione: è verissimo, le donne col le calze sono più attraenti, sono loro quelle che fanno girare la testa in mezzo alla strada.
Mito numero 3: le nuove generazioni non usano i collant
Le iene saprebbero spiegare con un loro tormentone cosa pensiamo di questo falso mito: è semplicemente una cazzata. Basta fare un giro fuori da un liceo oppure dare un’occhiata ai miti delle nuove generazione: Lady Gaga, Katy Perry, Gwen Stefani sono famose per non uscire mai senza calze ma anzi, per indossare tutte le possibili declinazioni di nylon, dai collant alle autoreggenti, dai leggings alle calze per reggicalze. Le giovani donne non sono stupide e non hanno preconcetti, osservano senza pregiudizi ideologici e concludono che le calze le fanno più belle e più attraenti, soprattutto adesso che i collant senza cuciture si trovano ovunque e a prezzi ragionevoli.
Mito numero 4: i collant si rovinano, si smagliano, nonostante la pubblicità sono un prodotto scadente come un motore diesel Volkswagen
Come altri dei miti di cui parliamo in questo articolo questo era abbastanza vero, in passato. Adesso grazie al miglioramento della qualità dei materiali utilizzati e delle lavorazioni applicati nella costruzione di calze e collant questa affermazione non è più vera. Non sono prodotti eterni ma le calze resistenti alle smagliature sono nei cataloghi di tutti i maggiori produttori e anche i classici collant, quelli che si comprano al supermercato, non si rovinano più così facilmente come in passato.
Mito numero 5: le calze col tempo perdono forma, cascano, diventano spiegazzate dietro le ginocchia
Una volta questo era assolutamente vero, in particolare quando le calze erano prodotte usando esclusivamente nylon, senza l’aggiunta di nessun tessuto con caratteristiche elastiche. Oggi la maggior parte dei collant sono prodotti con un misto di fibre elastiche che mantengono nel tempo le caratteristiche di elasticità e quindi la capacità di mantenere la forma; in particolare le nuove microfibre sono responsabili dell’avanzamento tecnologico che ha permesso ai collant moderni di essere un prodotto infinitamente migliore di quello che era in commercio anni fa.
Alcuni dettagli sono importanti per raggiungere i risultati migliori, in particolare scegliere sempre la taglia giusta e diffidare dei prodotti “taglia unica” super economici.
Mito numero 6: le calze sono scomode da mettere, prudono, pungono e fanno sentire le gambe come un insaccato
I miti 5 e 6 sono strettamente connessi tra loro ed è per questo che nel nostro elenco li abbiamo messi uno dopo l’altro. Scegliere la taglia corretta è fondamentale, una taglia sbagliata, in particolare una taglia troppo piccola può contribuire a creare l’effetto cotechino citato. Ci sono poi alcuni modelli più indicati di altri dal punto di vista del confort, una nostra lettrice ad esempio ci ricorda spesso nel forum di indossare sempre solo ed esclusivamente collant senza cuciture e di sentirli come una seconda pelle.
Un po’ di attenzione nella scelta delle calze deve essere data ai materiali usati e, se proprio avete la fobia del prurito, potete prendere in considerazione alcuni prodotti recentemente immessi sul mercato, realizzati con aggiunta di aloe vera o altre lozioni per migliorare la sensazione lasciata sulla pelle dai collant.
Mito numero 7: i collant sono fetidi, fanno puzzare i piedi e sono poco igienici
I produttori di calze e collant hanno imparato molla dall’industria dell’abbigliamento per lo sport e sono riusciti ad applicare alle calze velate da donna quando appreso nel produrre i calzini per gli atleti. Questo viene ottenuto aggiungendo componenti deodoranti e soprattutto antibatterici ai filati usati per la produzione dei collant intervenendo quindi alla radice delle cause dei cattivi odori. E’ chiaro però che nessuna tecnologia potrà sostituire una corretta igiene personale.
E’ fondamentale per la salute delle gambe e dei piedi usare prodotti adatti dopo il bagno, questo indipendentemente dalle calze dato che le donne moderne tendono a passare in ufficio o comunque al lavoro moltissimo tempo, senza potersi togliere le scarpe o cambiarsi i vestiti.
E’ altrettanto importante poi lavare correttamente le calze, il procedimento ideale comincia con una veloce immersione in una bacinella con del detersivo delicato, prosegue con la scelta di programmi adeguati, e quindi con l’infilare tutte le calze di nylon negli appositi sacchetti protettivi prima di metterle in lavatrice. Non usare mai l’asciugatrice ma appendere le calze allo stendino prima di arrotolarle e di riporle nel cassetto, sempre perfettamente asciutte.
Mito numero 8: non ci sono reali benefici per la salute indossando i collant
Chiunque pensi una cosa del genere non ha mai parlato con un medico, almeno uno di quelli bravi. Inoltre è un cattivo osservatore. Ci sono collant medicali progettati apposta per migliorare la circolazione arteriosa e venosa delle gambe, contribuendo al benessere fisico delle gambe. Tutte le donne che passano per lavoro molto tempo in piedi, stewardess, commesse, infermiere, atlete sanno benissimo che i collant possano contribuire alla salute delle gambe, aiutando la circolazione, contribuendo a prevenire vene varicose e altri sintomi di una cattiva circolazione. Perfino l’eccesso di sudorazione dei piedi, delle gambe e della parte posteriore delle ginocchia possono migliorare indossando i collant.
I benefici di alcune particolari calze nella prevenzione delle trombosi è ormai scientificamente accertato. A questo contribuiscono il assaggio ai muscoli dato dalle fibre elastiche e l’effetto termico che mantiene costante la temperatura.
Per completezza di informazione è doveroso aggiungere che ci sono alcuni casi in cui è effettivamente sconsigliato l’utilizzo di calze, in particolare in presenza di infezioni o ferite non rimarginate, funghi o allergie.
Mito numero 9: calze e collant sono costosissimi e i prezzi sono gonfiati
La verità è che ci sono prodotti per tutti i prezzi, dai due euro in su. In certi casi un prezzo apparentemente alto può essere giustificato dalle tecnologie o dai materiali usati, in altri casi una componente che fa crescere il prezzo può essere dovuta al design ma tutte le donne sanno benissimo che lo stesso è vero per tutti i loro capi di abbigliamento e accessori, dalle scarpe alle borse, dalle gonne ai cappelli. A disposizione delle donne dei nostri tempi ora ci sono due formidabili strumenti per risparmiare: i siti di commercio elettronico e gli outlet.
Mito numero 10: i collant non sono adatti a tutti i climi e a tutte le stagioni
I collant non scaldano abbastanza d’inverno e scaldano troppo d’estate. Ancora una volta è fondamentale scegliere il modello giusto, ce ne sono per tutte le temperature. I produttori offrono una scelta sterminata di denari, ovvero di spessore. Modificando la trama si modifica l’aspetto ma cambiano anche le proprietà termiche delle calze. A seconda dei filati utilizzati, naturali o sintetici, del mix di materiali utilizzati e dell’inclusione di fibre con particolari proprietà in termini di leggerezza, traspirazione capacità termiche o isolanti. Un buon paio di collant invernali dovrebbe avere un alto numero di denari, una trama spessa e fibre adatte a trattenere il calore. I collant estivi invece devono avere pochissime denari, una trama leggere e le fibre devono avere le migliori caratteristiche i termini di traspirazione e di assorbimento dell’umidità.
Mito numero 11: calze e collant danneggiano l’ambiente
Qualunque cosa danneggia l’ambiente se non viene riciclata o usata adeguatamente. Basta cercare sul web per trovare centinaia di idee per possibili usi dei collant rovinati, c’è chi li usa per produrre colla, chi per usarli come filtro dell’acqua o dell’aria, c’è persino chi li usa per il modellismo. Diminuire l’impatto ambientale di qualunque cosa usiamo è una nostra responsabilità, calze e collant non sono così diverse da tutte le altre cose che usiamo ogni giorno.
Mito numero 12: i collant sono un prodotto adatto solo alle donne
Di tutti i miti di cui abbiamo parlato in questo articolo questo è l’unico assolutamente vero: autoreggenti, calze e collant sono adatti ad essere indossati solo ed esclusivamente dalle donne.
Fonti di approfondimento:
Riciclare calze e collant (in lingua inglese)
Cinque modi per riciclare vecchi collant
10 riutilizzi creativi per le vecchie calze
3 commenti
Articolo da 10 e lode, complimenti
Mancherebbe un falso mito con o senza intimo?
Grazie per i complimenti Adele, il mito dell’intimo… l’idea è carina. Sarei curioso di sapere quante donne indossano i collant senza intimo perchè quelle che mi circondano sono tutte per il “con”